Un uomo ha fatto irruzione alla Cri annunciando di voler incendiare il campo. Raffica di frasi ingiuriose sul web. E i carabinieri aumentano la vigilanza. L’annuncio ai volontari: "Non dovete fare queste attività al campo di accoglienza, altrimenti, sapete, il fuoco si può appiccare facilmente"
di Alessandra Ceschia
PALMANOVA. Prima i commenti squadristi e le frasi ingiuriose nei confronti dei profughi, che si rincorrevano sul web. Poi gli insulti ai volontari della Croce rossa. Infine le minacce di dar fuoco alla tendopoli.
Fuoco purificatore
Non è stata accolta con spirito di solidarietà la notizia del nuovo arrivo di migranti attesi nel centro di smistamento di Palmanova. Anzi, nel pomeriggio di ieri, si è reso necessario l’intervento dei carabinieri, dopo che un uomo sulla cinquantina si è presentato alla sede del Comitato locale. Si è rivolto ai due volontari con tono di sfida: «Non dovete fare queste attività al campo – ha intimato – altrimenti, sapete, il fuoco si appicca facilmente». Una minaccia nemmeno tanto velata. Poi l’uomo se n’è andato invocando il «fuoco purificatore». Non ha minacciato direttamente i volontari, ma il suo intento è parso evidente, tanto che al campo di smistamento è scattato l’allarme.
I carabinieri
Ai componenti del Comitato locale non è rimasto altro da fare se non chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Nell’accampamento, piantonato giorno e notte dai volontari, sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Palmanova, coordinati dal capitano Maurizio Maiani. «Abbiamo immediatamente effettuato un sopralluogo – rivela il capitano – ma dell’uomo non c’era traccia all’interno della struttura. Quindi – ha aggiunto – sono state avviate le indagini per arrivare alla sua identificazione e, nel contempo, abbiamo predisposto un’intensificazione della vigilanza dinamica».
Insulti e frasi razziste
Forse solo di un gesto sconsiderato, di minacce senza seguito si è trattato, ma è l’ultimo di una serie di attacchi verbali alla Croce rossa che da un paio di giorni circolano in rete, accompagnati a insulti xenofobi nei confronti dei profughi con frasi che inneggiano ai forni crematori, alle morti in mare e che sembrano incarnare i più bassi istinti. C’è chi invita i volontari a vergognarsi, a portarsi i migranti a casa, chi fa riferimento ai contributi erogati dallo Stato, chi incolpa il sindaco, il governo Renzi, chi vuole spedirli in Vaticano. Insomma, ce n’è per tutti. Intanto la tensione sale, mentre si prolunga l’attesa dell’arrivo del nuovo contingente di migranti che era già stato previsto per martedì ma che anche per la giornata di ieri è slittato.
Il plauso del prefetto
A dire il vero le attestazioni di stima e di consenso non sono mancate, a partire dal prefetto, Provvidenza Delfina Raimondo, che ieri si è complimentata con i funzionari della Croce rossa per la disponibilità e l’efficienza dimostrata da tutti i volontari. Lo stesso presidente del Comitato provinciale Sergio Meinero è voluto intervenire commentando i toni e i contenuti della bufera che si è scatenata sul web e le minacce che ne sono seguite. «Voglio esprimere solidarietà e stima a tutti quei volontari che da due giorni sono impegnati in questa attività per soccorrere i migranti – ha esordito Meinero – si tratta di persone che hanno sottratto tempo alle proprie famiglie, alle vacanze o al lavoro in maniera volontaria e non retribuita. Voglio ricordare – ha aggiunto – che la Croce rossa si è resa immediatamente disponibile e si è attivata su richiesta del prefetto in meno di mezz’ora. Continueremo la nostra missione nel rispetto dei principi di umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità e universalità che costituiscono il cardine della nostra attività».
La condanna
Nel contempo, però, i vertici del comitato provinciale hanno espresso una dura condanna a «ogni atto intimidatorio e violento nei confronti dei volontari» aggiungendo «un profondo biasimo per i violenti attacchi e le frasi ingiuriose indirizzati alle popolazioni migranti».
Con o senza minacce il campo di smistamento per ora resta dov’è «e noi pure resteremo al nostro posto fino a che ce ne sarà bisogno» assicurano i volontari. Il campo è presidiato e per garantire ordine e sicurezza la locale Compagnia dei carabineri ha intensificato i controlli.
Pronti a partire
I pulmini della Cri attrezzati sono pronti a partire con il loro carico di acqua, biscotti, yogurt, oltre alle calzature e al vestiario e a far rotta sull’aeroporto di Verona dove il primo contingente di 30 migranti era atteso già da martedì. Fanno parte del team operatori sociali, infermieri, psicologi e interpreti. Ma il via libera, ancora non arriva.
Fonte: www.messaggeroveneto.it