- Vivi con tutto il tuo cuore
- Allarme zecche: i consigli della Croce Rossa Italiana
Vivi con tutto il tuo cuore
Venerdì 26 aprile saranno presentati i dati raccolti in un anno di screening sulla popolazione del Comune di Bagnaria Arsa.
"Vivi con tutto il tuo cuore" è il nome della campagna di prevenzione delle malattie cardiovascolari che il Comune di Bagnaria Arsa e il Comitato Locale C.R.I. di Palmanova hanno svolto sul territorio comunale durante lo scorso anno.
Essa si è articolata in diverse iniziative, di cui la più impegnativa è stata il monitoraggio delle condizioni fisiche e dei parametri metabolici correlati all'insorgenza di questo tipo di patologie sulla popolazione.
Presso gli ambulatori comunali di Castions delle Mura e Sevegliano, i Volontari della Croce Rossa hanno accolto i cittadini che hanno voluto sottoporsi alla rilevazione della pressione arteriosa, della frequenza e ritmicità cardiaca, della concentrazione di ossigeno ematica, della glicemia, e dell'assetto lipidico completo (colesterolo totale, colesterolo HDL, colesterolo LDL, indice di rischio cardiovascolare e trigliceridi).
Venerdì 26 aprile presso la sala del Centro Sociale di Privano alle ore 20.30 si terrà l'incontro "RISCHIO CARDIOVASCOLARE: L'IMPORTANZA DELLO SCREENING METABOLICO" in cui saranno illustrati alla popolazione le informazioni raccolte, spiegato il loro significato e l'importanza di questo tipo di esami nella prevenzione del rischio.
Tra le altre iniziative della collaborazione tra C.R.I. palmarina e amministrazione bagnarese, ricordiamo anche l'assegnazione di un defibrillatore semiautomatico (DAE) alla palestra comunale di via Vittorio Veneto, resa possibile grazie alla campagna di raccolta fondi "Trenta ore per la Vita".
La campagna, organizzata dall'associazione "Trenta Ore per la Vita" in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, ha lo scopo di promuovere e diffondere la cultura della rianimazione cardiopolmonare in casi di emergenza e la fornitura di presìdi salvavita in strutture pubbliche sportive e scolastiche. La C.R.I. di Palmanova ha supportato il Comune di Bagnaria Arsa nella procedura per la richiesta di assegnazione di questo importante strumento.
Il Comitato Locale C.R.I. di Palmanova ha anche curato la formazione di personale specializzato ad utilizzare questo tipo di defibrillatore, con uno specifico corso di rianimazione cardiopolmonare (BLS-D) tenutosi lo scorso autunno nella frazione di Castions delle Mura.
Allarme zecche: i consigli della Croce Rossa Italiana
Cosa sono le zecche e dove si trovano?
Le zecche sono dei piccoli parassiti ampiamente presenti negli ambienti naturali.
Le loro dimensioni variano a seconda dell’età, da una testa di spillo a poco più di 2 mm. Quando sono in età adulta e ricche del loro alimento preferito (sangue), possono raggiungere anche i 5 – 8 mm.
Le zecche si nutrono di sangue e per questo aggrediscono sia gli animali che l’uomo. Il loro morso non provoca dolore ed è per questo che possono rimanere attaccate al loro ospite per giorni se nascoste in luoghi non visibili.
Le zecche vivono abitualmente tra l’erba e le foglie preferendo luoghi umidi ed ombreggiati. Si trovano a quote al di sotto dei 1.500 metri, solitamente nei boschi o nei prati dove vi è la presenza di animali selvatici o al pascolo. Montagna, collina o pianura non fanno la differenza. La loro presenza copre i mesi che vanno dalla primavera all’autunno con picchi da marzo a giugno.
Che malattie possono trasmettere?
Le malattie più frequenti e più temibili che possono trasmettere sono la malattia di Lyme (batterio Borrelia burgdorferi) e la TBE (virus della meningoencefalite).
Si manifesta solitamente con un arrossamento della cute che può avvenire nella sede del morso di zecca (in alcuni casi anche in altre sedi del corpo) solitamente da 7 a 30 giorni dopo il contatto. L’arrossamento ha un aspetto caratteristico dettato da una area centrale più chiara ed un alone esterno più marcato he tende ad allargarsi (eritema migrante). Può inoltre comparire febbre, malessere, lieve rigidità della nuca, mialgie ed artralgie; più raramente paralisi dei nervi cranici ed infiammazioni dell'occhio.
La malattia và curata con tempestività in quanto l'infezione non trattata può causare nel tempo danni severi al sistema nervoso, al cuore ed alle articolazioni.
Spesso la malattia è talmente subdola da non essere avvertita in modo conclamato dall’individuo.
Se i sintomi sono chiari prima dei 40 giorni (eritema migrante), ci si dovrà sempre rivolgere al proprio medico per iniziare precocemente la terapia. Talora l’eritema può mancare ed è per questo che le persone morse da una zecca, non prima di 40 giorni dal contatto che sia durato almeno 48 ore o in caso di non corretta rimozione della zecca, possono rivolgersi al loro medico di famiglia per effettuare un prelievo di sangue allo scopo di determinare la presenza o meno dell’infezione (si dosano gli anticorpi antiborrelia – se ci sono gli anticorpi vuol dire che c’è stata l’infezione).
La cura della malattia prevede la somministrazione di antibiotici scelti e dosati dal medico. Una terapia corretta e tempestiva è in grado di fermare l’infezione ed evitare le complicanze. Per questa malattia non esiste un vaccino e ci si può ammalare più volte.
- La TBE o meningoencefalite da zecca:
Colpisce il sistema nervoso e la sua azione può avere risvolti molto gravi.
Si manifesta spesso con sintomi non chiari che vengono attribuiti ad una influenza (cefalea, febbre, dolori muscolari) che compaiono da 7 a 15 giorni dopo il contatto. In una percentuale che varia dal 20 al 35% dei casi, la sintomatologia migliora temporaneamente, ricadendo poi con febbre elevata, cefalea, stato di confusione mentale, dolore alla schiena, insensibilità e paralisi degli arti. Spesso è necessario il ricovero ospedaliero; i tempi di guarigione sono molto lunghi ed in una piccola percentuale di casi lascia dei danni permanenti.
E’ una malattia data da un virus e non da un battere (come nel caso della malattia di Lyme) e proprio per questo non può essere curata con gli antibiotici (in quanto gli antibiotici non hanno alcun potere sulle malattie causate da virus).
L’unico modo per prevenire la TBE è la vaccinazione che viene altamente consigliata e raccomandata a chi vive o frequenta spesso le zone a rischio d’infezione.
La vaccinazione prevede l’inoculazione per via intramuscolare di 2 dosi di vaccino distanziate da un mese con una dose di rinforzo entro l'anno ed un unico richiamo a tre anni. Il vaccino esplica la sua azione di protezione solo dopo due settimane dalla seconda dose.
La decisione se procedere o meno alla vaccinazione spetta al medico di famiglia o al medico degli Ambulatori Vaccinali delle Aziende per i Servizi Sanitari, ai quali ci si può rivolgere per un consulto. Questi saranno anche in grado di stabilire l’effettivo rischio di contagio sulla base delle informazioni che fornirete loro; le zone a rischio sono costantemente monitorate ed identificate dal Servizio Sanitario Nazionale.
La vaccinazione prevede l’inoculazione per via intramuscolare di 2 dosi di vaccino distanziate da un mese con una dose di rinforzo entro l'anno ed un unico richiamo a tre anni.
Come si prevenire il morso di zecca
Visto quanto detto in premessa, quando si frequentano zone o situazioni a rischio di presenza di zecche, e bene:
- Prevenire le infestazioni negli animali domestici e nelle aree di proprietà;
- Indossare capi di vestiario che coprano il più possibile la pelle (pantaloni lunghi infilati all’interno di calzettoni, scarpe che coprano la caviglia, camicie a maniche lunghe infilate dentro i pantaloni);
- Scegliere un abbigliamento di colore chiaro che fa identificare prima la presenza del piccolo parassita;
- Evitare di camminare a ridosso o in mezzo all’erba (soprattutto se alta), preferendo sentieri o percorsi separati;
- Non sedersi a terra nell’erba o frequentare zone con alta vegetazione incolta;
- Utilizzare sostanze repellenti contro gli insetti, facendo molta attenzione a non eccedere: sono in ogni caso prodotti che ad alte dosi esplicano la loro tossicità anche sull’uomo (leggere le istruzioni);
- La zecca non si attacca subito al suo ospite. Solitamente cammina per trovare un luogo più adatto al suo habitat (zone umide e calde come ad esempio le pieghe cutanee). Pertanto è bene controllarsi di tanto in tanto ed al rientro a casa. E’ utile farsi aiutare per le zone che non sono facilmente visibili (parte posteriore del corpo o tra i capelli).
Come si toglie una zecca
E’ bene ricordare che il morso di zecca non è un’emergenza. La rimozione della zecca è un’azione che il singolo individuo può fare da solo e senza ricorrere al Pronto Soccorso. Il ricorso all’aiuto del proprio medico o del Pronto Soccorso, è da riservarsi ai casi in cui la rimozione non sia avvenuta in modo completo e si necessiti di un intervento un po’ più complesso.
E’ importante invece, rivolgersi al proprio medico quando compaiono i sintomi sopra descritti e si sa di essere venuti a contatto o di aver frequentato zone a rischio infezione.
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 Indossare un paio di guanti puliti;
- Utilizzando una pinza pulita, afferrare il parassita il più possibile vicino al piano cutaneo facendo attenzione di non lesionarlo;
- Effettuare una leggera trazione verso l’alto e contemporaneamente girare il parassita in senso antiorario;
- Procedere fino a quando il parassita si sgancia completamente;
- Controllare con attenzione che non siano rimaste parti del parassita al’interno della cute; se così fosse rivolgersi al proprio medico o al Pronto Soccorso;
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Eseguire un’accurata disinfezione con un comune disinfettante o con acqua e sapone;
- Identificare bene la zona del morso per controllare nei giorni successivi l’eventuale comparsa di eritemi da attribuire alla malattia di Lyme;
- Annotare sul calendario la data;
- In caso di comparsa dei segni o sintomi descritti in precedenza (sono significativi anche se non c’è ricordo del morso di zecca) rivolgersi al proprio medico di famiglia;
- Eventualmente (attacco della zecca prolungato oltre le 48 ore o rimozione non corretta della stessa e solo in assenza dell’eritema caratteristico) e trascorsi 40 giorni dal morso, rivolgersi al proprio medico per effettuare un prelievo di sangue allo scopo di determinare la presenza o meno dell’infezione (si dosano gli anticorpi antiborrelia – se ci sono gli anticorpi vuol dire che c’è anche l’infezione).
Cosa non fare
- Non coprire il parassita con unguenti, oli o pomate allo scopo di ucciderlo per agevolare la rimozione. Questa procedura utilizzata fino a qualche hanno fa, ha dimostrato che nella fase della morte il parassita rilascia molta saliva aumentando il rischio di infezione.
- Non sottovalutare il morso di zecca;
- Non rimuovere il parassita in modo aggressivo con il rischio di romperlo;
- In commercio esistono delle pinze idonee dedicate alla rimozione delle zecche;si possono trovare in farmacia o nei negozi specializzati;
Questo articolo è disponibile anche come volantino stampabile.
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