CAS di Felettis: soddisfazioni ed amarezze alla chiusura del progetto

 

icons8 unhcr 100Il progetto CAS (Centro Accoglienza Straordinaria) di Felettis di Bicinicco, é un progetto della Croce Rossa Italiana- Comitato di Palmanova sostenuto dalla Prefettura ed dall'Amministrazione comunale di Bicinicco, avviato il 24 maggio 2016 e chiuso il 27 dicembre 2017.

La capacità del progetto era di 30 posti ma sono stati ospitati una media di 14 richiedenti asilo alla volta, con picchi di 16 in occasione dei cambi degli Ospiti. In questi 19 mesi sono stati ospitati 31 richiedenti asilo di nazionalità Afghana e Pakistana.

 

 

Durante il periodo di permanenza in CAS, gli ospiti, supportati dal personale della Croce Rossa, hanno portato avanti l'iter burocratico inerente la richiesta di asilo e gli esiti sono stati i seguenti: 1 status di rifugiato, 14 protezione sussidiaria, 1 umanitaria, 6 diniegati, 9 trasferiti prima di ottenere il risultato della Commissione territoriale.

Dal 24 maggio 2016 al 30 settembre 2017 il personale della Croce Rossa ha garantito presso la struttura una presenza di 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Dal 1 ottobre al 27 dicembre 2017, a causa della riduzione del numero di ospiti presenti in struttura (da 14 a 8), il personale di Croce Rossa è stato presente presso il CAS per 8 ore al giorno da lunedì a sabato e 4 ore la domenica. Tale cambiamento è stato comunicato tramite avviso ufficiale alla Prefettura, al Sindaco di Bicinicco, alla polizia Locale di Bicinicco- Felettis, alla stazione dei Carabinieri di Palmanova.

Oltre alla presenza costante e quotidiana, il personale Volontario e Dipendente della Croce Rossa Italiana Comitato di Palmanova ha garantito attraverso i suoi medici ed i suoi infermieri, l’assistenza sanitaria (visita medica generale di primo ingresso, vaccinazioni, visite specialistiche successive), assistenza burocratica, corsi di lingua italiana, supporto psicologico. Inoltre, costantemente sono stati trattati temi di educazione civica con l'obiettivo di supportare un buon percorso di integrazione. Ottima la collaborazione instaurata con i servizi sanitari dell’AAS2 “Bassa Friulana – Isontina”.

I richiedenti asilo si sono occupati direttamente della pulizia quotidiana degli appartamenti, nonché del taglio periodico dell'erba della corte. Inoltre, ad inizio progetto, gli ospiti, assieme al personale CRI, hanno sistemato e ripristinato il giardino sul retro della corte, portando in discarica tutto ciò che era da buttare, ripulendo gli spazi esterni, sistemando il prato.

Sempre supportati dal personale della CRI, i richiedenti asilo hanno provveduto a cucinare i loro pasti guidati e formati nella gestione delle provviste, della spesa e delle norme igieniche HACCP vigenti, con ottimi risultati.

Nonostante le opinioni e gli atteggiamenti avversi rispetto l'accoglienza di questi ragazzi, poco spazio è stato dato a conoscere cosa veramente è stato fatto e ci sembrava opportuno rendere edotta la cittadinanza, per le vie ufficiali, di questa importante attività.

Innanzitutto è bene sottolineare che ci sono stati membri della popolazione locale e non che hanno portato delle piacevoli collaborazioni e dei momenti positivi di serena integrazione.

Il progetto di Felettis ha dato anche la possibilità a 4 ragazzi del nostro territorio di poter trovare un posto di impiego in sintonia con i loro titoli di studio e con le loro attitudini. La chiusura del progetto per due di loro, purtroppo, ne ha visto il licenziamento.

Il progetto ha fatto giungere nelle casse di fornitori ed aziende del territorio (lavanderie, generi alimentari, vestiario, utenze, affitti, ecc..) euro 154.421,23 (esclusi gli stipendi del personale dipendente).

Da sottolineare, nonostante ciò che è stato scritto e detto, che la chiusura del progetto è stata una decisione della Croce Rossa Italiana – Comitato di Palmanova (comunicata il 27 novembre 2017), in occasione della naturale scadenza del contratto di affitto dei locali utilizzati per il progetto a Felettis. Ad oggi, nessuna comunicazione ufficiale è mai giunta dalla prefettura alla Croce Rossa che ci dicesse di chiudere il progetto CAS di Felettis.

Il progetto CAS di Felettis si è chiuso con il raggiungimento di tutti gli obiettivi dettati dall’accoglienza; è stato fatto un ottimo lavoro di integrazione tra diverse etnie. Non ci sono stati problemi di ordine pubblico ne procedimenti penali (di cui siamo a conoscenza) in corso.

Felettis è stato un esempio di gestione dell’immigrazione e non di improvvisazione. Tutto ciò che si è detto su ciò che sarebbe accaduto, sui pregiudizi, sulle paure spesso fomentate da chi ha voluto strumentalizzare sulla disperazione di queste persone, sono state puntualmente smentite. Questo grazie all’attenzione che gli operatori della Croce Rossa con professionalità, competenza, umanità ed abnegazione, hanno saputo metterci.

C’è chi ha parlato di questo progetto come “un’odissea” … ce la spieghi questa “odissea”… noi non abbiamo visto nessuna “odissea” nel progetto di accoglienza… abbiamo visto solo tante strumentalizzazioni … ma che nulla avevano a che vedere con la finalità principe del progetto d’accoglienza o sul suo decorso.

Noi usciamo fieri per ciò che abbiamo dato a questi esseri umani, così come facciamo ogni giorno con chiunque si trovi in difficoltà, indipendentemente da razza, religioni, colore politico… così come ci animano i nostri 7 principi, così come disposto dalle Convenzioni di Ginevra sottoscritte da 188 paesi mondiali su 196 dove la Croce Rossa è presente.

Ed è proprio sulla conoscenza delle Convezioni di Ginevra, del ruolo della Croce Rossa, sul numero degli stati membri che hanno aderito al movimento che vorremmo far riflettere tutti gli attori dei progetti di accoglienza.

Un ringraziamento particolare va ai cittadini del territorio (e non sono pochi) che hanno sostenuto in questi mesi il progetto e la Croce Rossa , alla Stazione Carabinieri di Palmanova, agli operatori del Pronto Soccorso di Palmanova, del Settore Igiene e del Centro di Salute Mentale di Palmanova e all’Amministrazione Comunale di Bicinicco.